Favola e Fiaba, ormai divenute l'una sinonimo dell'altra, hanno in realtà definizioni diverse.
La favola è un componimento scritto con intendimenti morali e ha come protagonisti quasi sempre animali, intesi come simboli dei vizi e delle virtù degli uomini
Favola e fiaba sono usati spesso come sinonimi perché derivano dalla stessa radice latina, il verbo fari che significa "parlare", "raccontare" e distinguono un tipo di racconto risolto con elementi irreali o addirittura soprannaturali.
Favola e fiaba sono usati spesso come sinonimi perché derivano dalla stessa radice latina, il verbo fari che significa "parlare", "raccontare" e distinguono un tipo di racconto risolto con elementi irreali o addirittura soprannaturali.
La fiaba è un tipo di narrazione i cui protagonisti non sono quasi mai animali (tipici invece nella favola), ma creature umane, coinvolte in avventure straordinarie con personaggi dai poteri magici come fate, orchi, giganti e così via.
La Favola è un genere letterario antichissimo; risale, probabilmente all'età assiro babilonese. Aveva forma orale e colori territoriali. Anche nell'antichità classica, quella grava per intenderci, la favola rappresentava un modo per raccontare storie e per intrattenersi. Il mito greco, ad esempio, nacque perché gli uomini non sapevano spiegarsi il verificarsi di determinati fenomeni: climatici, atmosferici, ciclici. Il sorgere e il tramontare, il sole e la luna, l'estate e l'inverno. La morte.
E assaliti da paura perfino per tuoni e fulmini cominciarono a dar vita a divinità crudeli ed efferate che implacabili abbattevo la propia collera sulla terra e contro gli uomini, lanciando strali e saette.
Perfino la scoperta del fuoco passa, di bocca in bocca, come esito dell'intervento divino.
Col tempo, la favola orale è stata sostituita con la forma scritta e, successivamente arricchita da illustrazioni. ma qual'è lo scopo di queste narrazioni?
"Per i Bambini", diremmo oggi, sicuri che l'innocente Capuccetto Rosso altro non sia che un'ingenua bambina; o che l'Orco di Pollicino, non sia altro che un burbero papà con qualche diottria mancante al punto da non riconoscere i propri figli.
Le favole, infatti, pullulano di personaggi oscuri e crudeli, carnefici di bambini e fanciulle. Sanguinari Barbablù o sadiche streghe. Ma cosa si nasconde dietro questi mostri? Niente altro che la dura realtà che attanagliava una società, quella ottocentesca che vede nascere questi racconti, in cui i bambini altro non erano che braccia da lavoro e inutili bocche da sfamare e di cui, spesso, liberarsi.
È recente, anzi recentissima, la necessità di restituire all'infanzia il rango di diritto, e quindi da tutelare.
Nascono allora le favole per bambini, quelle che ci hanno raccontato mamma e papà seduti accanto a noi un attimo prima di prendere sonno e abbandonarci a teneri sogni.
(Favole per bambini...)
Ne L'Enciclopedia della Favola, Gianni Rodari raccoglie ben 365 racconti giunti da tutto il mondo. Si tratta di favole che raccontano le storie tipiche dei luoghi in cui venivano narrate. Una per ogni giorno dell'anno.
Editori Internazonali Riuniti rilancia il progetto e lo arricchisce introducendo un'importante novità: Illustrare ogni volume attraverso il segno di giovani illustratori italiani. Un susseguirsi di meraviglie, ti tecniche diverse e forme che si integrano perfettamente con i racconti intessendo una nuova trama fitta ed emozionante. ( www.editoririuniti.net/venerdi-11-ottobre-presentazione-nuova-edizione-enciclopedia-della-favola-di-gianni-rodari/)
Nell'appuntamento dell'11 ottobre, qui in Libreria Scripta Manent, con Valentina Pattavina abbiamo viaggiato sul crinale della favola e sul suo valore di forma letteraria per grandi e bambini.
Libreria Scripta Manent.
via Pietro Fedele 54
00179, Roma
0 commenti:
Posta un commento